Sezione Premio Teramo:
Mariano Bàino con il racconto Chess-boxing
Motivazione: Da critici quali Remo Ceserani, Andrea Cortellessa e Cecilia Bello Minciacchi, e da colleghi estimatori (ed essi stessi poeti e critici) di cospicua e acclarata statura – Tommaso Ottonieri in primis – sono nel tempo giunte a noi tutti robuste indicazioni sul fatto che al nome di Mariano Bàino faccia capo una delle esperienze più spiccatamente apicali della letteratura italiana dei nostri anni. Narratore e poeta, Bàino cala in Chess-boxing, cioè nella misura contratta di un racconto breve, tutta la sapienza della sua ricerca letteraria: una ricerca che, in opere come i romanzi L’uomo avanzato oppure Il cielo per Roma, si è tradotta in una scrittura ora capace di verticalizzarsi in atolli testuali l’uno all’altro connessi dalla ridefinizione di una cartografia di senso della contemporaneità, con tutto quanto può conseguirne anche nei termini delle dimensioni di antagonismo e delle ipotesi di abitabilità critica di una qualsiasi soggettività rispetto a “un” presente (e appunto si veda L’uomo avanzato); ora invece capace di addensarsi in un turbine immaginativo barocco e continuamente espansivo, deragliante, abbacinante, perturbato (e si veda Il cielo per Roma). In Chess-boxing, che oggi con entusiasmo premiamo, è una voce a schiudere le porte di accesso a un racconto che essa stessa innerva e a cui essa stessa offre corpo, immettendo così il lettore in un monologo ellittico e ascensionale che infine deflagra nel lampo imprevisto dello scarto significante. (28 novembre 2022 scritta da Simone Gambacorta)
Premio Teramo Sezione Mario Pomilio:
Davide Ruffini con il racconto Scene dalla vita di un malato di mal di Montano
Motivazione: Composito e cangiante nella struttura, egregiamente governato nella forma, ricco di riferimenti che ne intessono le pagine come una garza nascosta e però enorme, tante sono le diramazioni dei richiami e delle citazioni che vi rientrano, il racconto di Davide Ruffini è il frutto vivacissimo della spiazzante perizia fabulatoria di un autore innamorato di Calvino, Landolfi, Gadda, Manganelli e Svevo. Allievo di Ermanno Cavazzoni, con il romanzo di esordio Tutti assenti Ruffini si è subito imposto come una voce raffinata e insolita. Nel racconto Scene dalla vita di un malato di mal di Montano offre una narrazione smagliante e, al contempo, una riprova fondamentale: quella di possedere una sensibilità estetica che ha già guadagnato una sua fisionomia autoriale (con Luigi Malerba, Juan Rodolfo Wilcock e Macedonio Fernández tra i modelli più metabolizzati) e che si propone di sperimentare le proprie oltranze senza rinunciare a una leggibilità che sappia essere suadente, ironica e felicemente stravagante. (28 novembre 2022 scritta da Simone Gambacorta)
Premio Teramo Sezione Giacomo Debenedetti:
Giovanna Stanzione con il racconto Il peso
Motivazione: Il racconto Il peso colpisce perché riesce a restituire le pietre dure delle dinamiche familiari che le donne sentono di dover portare sulle spalle: gli errori dei genitori, la difesa di fratelli e sorelle minori, la fatica del quotidiano. La madre del racconto è prima violenta e poi malata, in entrambi i casi la sua è una crudeltà sottile – come lo spillone con cui buca la pelle di Anna da bambina – è fatta di mancato amore, e assenza di comprensione verso la prima figlia, che deve quindi sostenere tutta la vita la pena materna, tanto che questa sembra materializzarsi come un peso interiore, compatto, impossibile da rimuovere. Molto è il tempo perso così, tra madre e figlia, nell’incomunicabilità e nel dolore, nella cattiveria, e i ricordi molesti e tristi vengono fatti emergere in modo lucido nel racconto. (28 novembre 2022 scritta da Giulia Caminito)
La Giuria è composta da Simone Gambacorta (presidente), Fabio Bacà (giurato), Giulia Caminito (giurato), Giovanni Di Iacovo (giurato), Cristiana Lardo (giurato), Gaia Manzini (giurato), Roberta Scorranese (giurato).
Segretario Paolo Ruggieri
Assessorato alla Cultura del Comune di Teramo
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Segretario del Premio Teramo Paolo Ruggieri